IL MESSAGGIO DEL PAPA – ” UN IMPEGNO PER L’ANNO GIUBILARE”

Pubblicato giorno 11 gennaio 2025 - Foglio Parrocchiale

 

La vita è il dono più prezioso che abbiamo

“Rimetti a noi i nostri debiti, concedici la tua pace”


“Non dimentichiamo di pregare per la pace”. Anche la prima catechesi del 2025 è terminata con un appello alla pace, lanciato da papa Francesco in Aula Paolo VI, mercoledì 8 gennaio, durante i saluti ai fedeli di lingua italiana che come di consueto concludono l’appuntamento. “Non dimentichiamo la martoriata Ucraina, non dimentichiamo Nazaret, non dimentichiamo Israele. Non dimentichiamo tutti i Paesi in guerra”, la richiesta del Santo Padre: “Chiediamo la pace e non dimentichiamo che la guerra sempre, sempre è una sconfitta”.

La stessa frase era risuonata domenica 5 gennaio. Dopo la preghiera dell’Angelus non è mancato lo sguardo sulle troppe aree del mondo ferite dalla guerra. “Continuiamo a pregare per la pace – ha detto Francesco – in Ucraina, in Palestina, Israele, Libano, Siria, Myanmar, Sudan. La comunità internazionale agisca con fermezza perché nei conflitti sia rispettato il diritto umanitario. Basta colpire i civili, basta colpire le scuole, gli ospedali, basta colpire i luoghi di lavoro. Non dimentichiamo che la guerra sempre è una sconfitta, sempre”.

Nel primo giorno dell’anno, poi, la Chiesa ha celebrato la 58ª Giornata mondiale della pace.

Nella messa all’interno della basilica vaticana, l’invito a contemplare il mistero di Gesù “nato da donna”, nella Divina maternità di Maria. E proprio “ridare dignità alla vita di ogni nato da donna è la base fondamentale per costruire una civiltà della pace”. Rispetto “dal concepimento alla morte naturale”, così come di fronte agli orrori delle guerre di oggi. “Questo nuovo anno che si apre – ha detto il Pontefice – affidiamolo a Maria, Madre di Dio, perché anche noi impariamo come Lei a trovare la grandezza di Dio nella piccolezza della vita; perché impariamo a prenderci cura di ogni creatura nata da donna, anzitutto custodendo il dono prezioso della vita, come fa Maria: la vita nel grembo materno, quella dei bambini, quella di chi soffre, la vita dei poveri, la vita degli anziani, di chi è solo, di chi è morente”.

“E oggi, Giornata mondiale della pace – ha aggiunto – questo invito che sgorga dal cuore materno di Maria siamo chiamati a raccoglierlo tutti: custodire la vita, prendersi cura della vita ferita. Per questo, chiedo un impegno fermo a promuovere il rispetto della dignità della vita umana, dal concepimento alla morte naturale, perché ogni persona possa amare la propria vita e guardare con speranza al futuro”.

A Maria il Papa ha affidato l’anno giubilare: “Consegniamo a Lei le domande, le preoccupazioni, le sofferenze, le gioie e tutto ciò che portiamo nel cuore. Affidiamo a Lei il mondo intero, perché rinasca la speranza, perché finalmente germogli la pace per tutti i popoli della Terra”.

All’Angelus papa Francesco ha poi invitato a guardare le “mamme che hanno il cuore pieno di dolore, perché i loro figli sono stati portati via dalla violenza, dalla superbia, dall’odio. Quanto è bella la pace, che allieta la vita dei popoli! Quanto è disumana la guerra, che spezza il cuore delle mamme”.

Infine, citando il suo messaggio per questa Giornata mondiale della pace, dal titolo “Rimetti a noi i nostri debiti, concedici la tua pace”, ha rinnovato una volta ancora l’appello giubilare a “cancellare o ridurre quanto più possibile i debiti dei Paesi più poveri”.

Infatti, concretamente, papa Francesco, nel messaggio, raccomanda tre azioni che possano realmente segnare un cammino di pace: il condono del debito internazionale; l’abolizione della pena di morte; la costituzione di un Fondo mondiale che elimini definitivamente la fame. (L.G.)