FOGLIO PARROCCHIALE SETTIMANA DAL 14 al 21 aprile 2024

Pubblicato giorno 13 aprile 2024 - Senza categoria

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APRILE 14 – 21

contenuto

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 24,35-48)

In quel tempo, [i due discepoli che erano ritornati da Èmmaus] narravano [agli Undici e a quelli che erano con loro] ciò che era accaduto lungo la via e come avevano riconosciuto [Gesù] nello spezzare il pane.
Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma. Ma egli disse loro: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho». Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi. Ma poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?». Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro.
Poi disse: «Sono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi». Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture e disse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni».

 

COMMENTO AL VANGELO DI P. E. RONCHI

 

E’ LUI MA NON LO E’, NON PIU’ COME PRIMA

Le tue mani possono ancora toccarlo, nei fratelli e nelle creature tutte. E far tacere il suo lamento: non sono un fantasma, ho carne e ossa, toccatemi! E siatemi testimoni. Sconvolti, credevano di vedere un fantasma.
Dopo tre anni di Galilea, di olivi, di lago, di villaggi, di occhi negli occhi, lo conoscevano bene, eppure non lo riconoscono. Gesù è lo stesso ed è diverso, è il medesimo ed è trasformato, è quello di prima ma non più come prima, perché la Risurrezione non è un semplice tornare indietro, è andare avanti, è trasformazione, è pienezza che non si volta indietro.
Un fantasma non lo puoi stringere, come Gesù chiede. Toccatemi.
Ma tu da chi desideri essere toccato? Solo da chi ti vuole bene! L’incredulità degli apostoli si arrende al più umano dei bisogni: non agli angeli, non all’amicizia o alla teofania prodigiosa, ma ad una porzione di pesce arrostito. Lo racconteranno come prova dell’incontro con il Risorto: noi abbiamo mangiato con lui dopo la sua risurrezione (At 10,41). Mangiare è il segno della vita, e mangiare insieme è il segno eloquente di un legame perfetto, della comunione che tiene insieme le vite. Quel struggente lamento – non sono un fantasma – arriva fino a me. Chi sei, Signore? Un’emozione occasionale, un gioco d’ombre sul muro della vita, un mito, pur magnifico e necessario, un rito settimanale, poco più che un fantasma? No, Cristo è il presente e il futuro della mia carne, concreto punto nella storia che si dilata e mi coinvolge. Non è un fantasma, è pane e vino che bastano ai giorni. Vive in me, mi chiama, si dilata dentro, piange le mie lacrime e sorride come nessuno.
Talvolta vive al posto mio e cose più grandi di me mi accadono. E si fa pace (pace a voi!) più grande di ogni mio diritto; e si fa intelligenza che io non ho conquistato (svelò loro il senso delle scritture e della vita); e si fa orizzonte e passi d’amico lungo il cammino.
Mi consola la fatica dei discepoli a credere, è la garanzia che non si tratta di un evento da loro inventato, ma di un fatto che li ha spiazzati.
Allora Gesù pronuncia, per sciogliere paure e dubbi, i verbi più semplici e familiari: “Guardate, toccate, mangiamo insieme! Non sono un fantasma”.
Mi tormenta questo lamento di Gesù, umanissimo e dichiarato: non sono un fiato nell’aria, un mantello di parole pieno di vento… E senti il suo desiderio di essere abbracciato come l’amico che torna da lontano, e tutti i tradimenti sono spazzati via dall’umile richiesta di affetto.Vorrei oggi ripartire, come i due di Emmaus, alla ricerca della carne di Cristo sparpagliata nella carne del mondo, scoprire come tutti i nostri volti uniti fanno il suo unico volto. Vicinissima a te è la sua carne; affidata a te. Quando capiremo che Dio abbraccia attraverso i nostri abbracci? Le tue mani possono ancora toccarlo e accarezzarlo, nei fratelli e nelle creature tutte. E far tacere il suo lamento: non sono un fantasma, io ho carne e ossa, toccatemi! E siatemi testimoni. (Comm. Di P. E. Ronchi)

AVVISI

Giovedì 18 aprile
Ore 9.30 Seminario: giornata di aggiornamento teologico pastorale per i sacerdoti diocesani sul tema “Il magistero di Papa Francesco”, con la partecipazione del Vescovo Michele.
SABATO 20 APRILE
IN SEMINARIO , sala Longhin ore 9.30 dibattito su “Benedetto lavoro” . Quest’anno, il tema che l’Azione cattolica diocesana, vuole mettere al centro è un “ambiente” in cui le nostre vite sono a contatto in uno spazio e in un tempo quotidiano: il lavoro.
In Cattedrale Ore 15.30 Il Vescovo Michele presiede alla Celebrazione eucaristica con il rito di Ordinazione diaconale di un giovane del Seminario diocesano.
CHIESA DI SAN FRANCESCO Ore 20.30 : concerto “Grazie, Alpini” con la partecipazione del Vescovo Michele.
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Il Papa: la virtù della fortezza ci fa reagire e gridare “no” al male che c’è nel mondo (da Vatican News)
Alla virtù cardinale della fortezza “che ci aiuta a superare paure, angosce e prove della vita”, Francesco dedica la sua catechesi all’udienza generale del 10 aprile : “Ci fa marinai resistenti che non si spaventano e non si scoraggiano”. È anche ciò che ci fa prendere sul serio la sfida del male e dell’indifferenza. Oggi sono rare le persone “scomode e visionarie”, afferma il Pontefice, invitando a riscoprire nel Vangelo “la fortezza di Gesù . Un cristiano senza coraggio, che non piega al bene la propria forza, che non dà fastidio a nessuno, è un cristiano inutile. Pensiamo a questo. Gesù non è un Dio diafano e asettico, che non conosce le emozioni umane. Al contrario. Davanti alla morte dell’amico Lazzaro scoppia in pianto; e in certe sue espressioni traspare il suo animo appassionato.
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ANGOLO DELLA C ARITA’
Molte sono le necessità che vengono manifestate e i mezzi a disposizione mai sufficienti.
E’ sempre attivo l’emporio solidale per la distribuzione di generi alimentari . Servono alimenti a lunga conservazione: tonno,olio, pelati, detersivi ecc..
Nella nostra Chiesa è sempre disponibile LA CESTA DELLA CARITÀ per la raccolta di cibo presso l’altare del Cristo Risorto.
GRAZIE PER LA VOSTRA GENEROSITA’

 

SETTIMANA LITURGICA

DOMENICA 14 APRILE bianco

III Domenica di Pasqua
Liturgia delle ore III settimana

At 3,13-15.17-19; Sal 4; 1Gv 2,1-5a; Lc 24,35-48
Risplenda su di noi, Signore, la luce del tuo volto

LUNEDÌ 15 APRILE bianco
Liturgia delle ore III settimana

At 6,8-15; Sal 118; Gv 6,22-29
Beato chi cammina nella legge del Signore

MARTEDÌ 16 APRILE bianco

II di Pasqua
Liturgia delle ore III settimana

At 7,51-8,1a; Sal 30; Gv 6,30-35
Alle tue mani, Signore, affido il mio spirito

MERCOLEDÌ 17 APRILE bianco

II di Pasqua
Liturgia delle ore III settimana

At 8,1b-8; Sal 65; Gv 6,35-40
Acclamate Dio, voi tutti della terra

GIOVEDÌ 18 APRILE bianco

Ottava di Pasqua
Liturgia delle ore III settimana

At 8,26-40; Sal 65; Gv 6,44-51
Acclamate Dio, voi tutti della terra

 

VENERDÌ 19 APRILE bianco

II di Pasqua
Liturgia delle ore III settimana

At 9,1-20; Sal 116; Gv 6,52-59
Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo

SABATO 20 APRILE bianco

II di Pasqua
Liturgia delle ore III settimana

At 9,31-42; Sal 115; Gv 6,60-69
Che cosa renderò al Signore, per tutti i benefici che mi ha fatto?

DOMENICA 21 APRILE bianco

IV Domenica di Pasqua
Liturgia delle ore IV settimana

At 4,8-12; Sal 117; 1Gv 3,1-2; Gv 10,11-18
La pietra scartata dai costruttori è divenuta la pietra d’angolo