PER LEGGERE O STAMPARE IL FOGLIETTO ORIGINALE CLICCARE QUI SOTTO
CONTENUTO
Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 21,28-32)
In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: 28«Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli. Si rivolse al primo e disse: “Figlio, oggi va’ a lavorare nella vigna”. 29Ed egli rispose: “Non ne ho voglia”. Ma poi si pentì e vi andò. 30Si rivolse al secondo e disse lo stesso. Ed egli rispose: “Sì, signore”. Ma non vi andò. 31Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?». Risposero: «Il primo». E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. 32Giovanni infatti venne a voi sulla via della giustizia, e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, avete visto queste cose, ma poi non vi siete nemmeno pentiti così da credergli».
COMMENTO AL VANGELO DI P. ERMES RONCHI
La guerra del cuore per renderlo «unificato»
«Un uomo aveva due figli». E dal seguito della parabola capiamo che «ogni figlio aveva due cuori». Esperienza di tutti: abbiamo in noi un cuore che dice sì e uno che dice no. Non esiste un terzo figlio dal cuore unificato, il figlio ideale che incarna la perfetta coerenza tra il dire e il fare.
Siamo persone incompiute, contradditorie: non capisco me stesso, faccio il male che non vorrei, e il bene che vorrei non riesco a farlo (Rm 7,15.19).
Ma tutti in cammino verso il cuore unificato. Antonio del deserto diceva che anche nel monaco nascosto nella più sperduta grotta del monte, c’è una guerra che rimane fino alla fine: «la guerra del cuore». Il conflitto di scelte contradditorie, il misurarsi con la forza selvatica del desiderio.
La parabola prende avvio da un triangolo di relazioni, padre-figli, non esemplari. La prima azione riportata è un ordine: «Figlio, va’ oggi a lavorare nella vigna». Il racconto che segue è la reazione a un comando percepito da entrambi i figli come una imposizione, un peso da scrollarsi di dosso, o a parole o coi fatti. Se portiamo la parabola sul piano della nostra vita personale, anche noi ci sentiamo spesso esecutori di ordini di un Dio sovrano che si impone come un padre-padrone; viviamo la religione come un insieme di regole e divieti, dove quasi tutto è proibito e il resto obbligatorio.
Ma Dio non è un dovere, è uno stupore: in principio alla fede c’è il Vangelo,
una bella, gioiosa, lieta notizia. Dio è venuto ed ha fatto risplendere la vita; è venuto ed ha messo sogni e canzoni nuove nel cuore; è venuto, maestro di orizzonti; non ha piantato ulteriori paletti, ma ci ha dato ulteriori ali.
Per volare più lontano, più sicuri, per giungere più veloci alla felicità, cioè alla vita buona, bella e beata di Gesù. In principio c’è regno di Dio, ma come un vino di festa, un banchetto di condivisione; non un campo amaro di sudore ma una vigna profumata di grappoli. Nella parabola è in gioco il fondamento del nostro rapporto con Dio. Infatti: il primo figlio si pentì e andò a lavorare. Letteralmente il Vangelo dice: si convertì, cambiò mentalità, trasformò il suo modo di vedere le cose. Il tema grande non è etico, la disubbidienza iniziale diventata ubbidienza, che è poca cosa, ma teologico: il cambio di sguardo su Dio, scoprire con stupore il senso della storia.
Il primo figlio ha capito che la vigna di famiglia produce un vino che è simbolo di festa e di gioia per tutta la casa. Non un campo di lavori forzati, ma un luogo dove il mondo diventa più fecondo e più bello.
Allora ha fretta di andarvi, anche se nessuno lo vedrà, perché va a rendere meno arida la terra, meno sterile la storia.
(Letture: Ezechiele 18,25-28; Salmo 24; Filippesi 2,1-11; Matteo Infatti era21,28-32)
AVVISI
MERCOLEDI 4 OTTOBRE
Nella Chiesa di San Francesco chiusura della
“NOVENA DI SAN FRANCESCO D’assisi Patrono d’Italia”.
S. Rosario alle ore 16.55, cui seguirà alle ore 17.30 la S. Messa con la presenza del vescovo Michele. Siamo tutti invitati a partecipare. Si rammenta che non ci sarà la messa delle ore 18.30 a S. Stefano
—————————
Venerdì 6 – e sabato 7 OTTOBRE
“peregrinatio corporis” di san Pio X
venerdi’ 6 ore 15.00 Piazza Duomo-Cattedrale: Il vescovo Michele presiede l’arrivo dell’urna con il corpo di san Pio X, cui seguiranno alle ore 17.00 in Cattedrale i Vespri solenni.
Alle ore 20.30 Piazza Duomo-Cattedrale: un momento di preghiera comunitaria.
Sabato 7 Ore 11.00 Cattedrale: Concelebrazione presieduta dal patriarca di Venezia, per la “Peregrinatio corporis” di san Pio X.
Ore 20.30 Riese Pio X: Veglia dei giovani presieduta dal Vescovo Michele.
Sul tavolo della stampa sono a disposizione a euro 3,5 opuscoli sulla vita e l’operato del papa San Pio X.
———————–
SABATO 7 OTTOBRE
Alle Ore 15.00 In Duomo il vescovo Michele presiede la celebrazione del mandato ai catechisti e alle catechiste della Diocesi.
————————–
E’ iniziato il percorso di preparazione al matrimonio Cristiano -per informazioni Sig.ra Romin Vanin allo 3406009172 –
https:/bit.ly/2OsZR5H
ANGOLO DELLA CARITÀ
E’ sempre attivo l’emporio solidale per la distribuzione di generi alimentari . Servono alimenti a lunga conservazione: tonno,olio, pelati, detersivi ecc..
Nella nostra Chiesa è sempre disponibile LA CESTA DELLA CARITÀ per la raccolta di cibo presso l’altare del Cristo Risorto.
Per chi non può provvedere in modo diretto, può mettere le offerte nella cassetta accanto alla CESTA e/o fare versamenti sul conto intestato a: SAN VINCENZO DE PAOLI, via Canoniche 13 TREVISO indicando EMPORIO SOLIDALE IBAN IT 51 Z 03069 12080 100000003041 – Intesa San Paolo TREVISO GRAZIE
SETTIMANA LITURGICA
DOMENICA 1° OTTOBRE verde
XXVI Domenica del Tempo Ordinario – A Ez 18,25-28; Sal 24; Fil 2,1-11; Mt 21,28-32 Ricordati, Signore, della tua misericordia |
||||
LUNEDÌ 2 OTTOBRE bianco
Ss. Angeli Custodi (m) Liturgia delle ore propria Es 23,20-23a; Sal 90; Mt 18,1-5.10 Darà ordine ai suoi angeli di custodirti in tutte le tue vie |
||||
MARTEDÌ 3 OTTOBRE verde
Liturgia delle ore seconda settimana Zc 8,20-23; Sal 86; Lc 9,51-56 Il Signore è con noi |
||||
MERCOLEDÌ 4 OTTOBRE bianco
S. Francesco d’Assisi, patrono d’Italia (f) Liturgia delle ore propria Gal 6,14-18; Sal 15; Mt 11,25-30 Tu sei, Signore, mia parte di eredità
|