FOGLIETTO PARROCCHIALE SETTIMANA 11 – 18 settembre 2022

Pubblicato giorno 9 settembre 2022 - Foglio Parrocchiale

 

 

SETTEMBRE 11 – 18

CONTENUTI

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 15,1-32)

In quel tempo, 1si avvicinavano a lui tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. 2I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro». 3Ed egli disse loro questa parabola:

4«Chi di voi, se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va in cerca di quella perduta, finché non la trova? 5Quando l’ha trovata, pieno di gioia se la carica sulle spalle, 6va a casa, chiama gli amici e i vicini, e dice loro: “Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora, quella che si era perduta”. 7Io vi dico: così vi sarà gioia nel cielo per un solo peccatore che si converte, più che per novantanove giusti i quali non hanno bisogno di conversione.

8Oppure, quale donna, se ha dieci monete e ne perde una, non accende la lampada e spazza la casa e cerca accuratamente finché non la trova? 9E dopo averla trovata, chiama le amiche e le vicine, e dice: “Rallegratevi con me, perché ho trovato la moneta che avevo perduto”. 10Così, io vi dico, vi è gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore che si converte».

11Disse ancora: «Un uomo aveva due figli. 12Il più giovane dei due disse al padre: “Padre, dammi la parte di patrimonio che mi spetta”. Ed egli divise tra loro le sue sostanze. 13Pochi giorni dopo, il figlio più giovane, raccolte tutte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò il suo patrimonio vivendo in modo dissoluto. 14Quando ebbe speso tutto, sopraggiunse in quel paese una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. 15Allora andò a mettersi al servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei suoi campi a pascolare i porci. 16Avrebbe voluto saziarsi con le carrube di cui si nutrivano i porci; ma nessuno gli dava nulla. 17Allora ritornò in sé e disse: “Quanti salariati di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! 18Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; 19non sono più degno di essere chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi salariati”. 20Si alzò e tornò da suo padre.

Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. 21Il figlio gli disse: “Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio”. 22Ma il padre disse ai servi: “Presto, portate qui il vestito più bello e fateglielo indossare, mettetegli l’anello al dito e i sandali ai piedi. 23Prendete il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, 24perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”. E cominciarono a far festa.

25Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; 26chiamò uno dei servi e gli domandò che cosa fosse tutto questo. 27Quello gli rispose: “Tuo fratello è qui e tuo padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo”. 28Egli si indignò, e non voleva entrare. Suo padre allora uscì a supplicarlo. 29Ma egli rispose a suo padre: “Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai disobbedito a un tuo comando, e tu non mi hai mai dato un capretto per far festa con i miei amici. 30Ma ora che è tornato questo tuo figlio, il quale ha divorato le tue sostanze con le prostitute, per lui hai ammazzato il vitello grasso”. 31Gli rispose il padre: “Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; 32ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”».

 

 

Commento al vangelo di P. E. RONCHI

L’amore non è giusto ma divina «follia»
Si è persa una pecora, si perde una moneta, si perde un figlio. Si direbbero quasi le sconfitte di Dio. E invece protagonisti delle parabole sono un pastore che sfida il deserto, una donna non si dà pace per la moneta che non trova, un padre tormentato, esperto in abbracci, che non si arrende e non smette di vegliare. Le tre parabole della misericordia sono il vangelo del vangelo.
Noi possiamo perdere Dio, ma lui non ci perderà mai. Nessuna pagina al mondo raggiunge come questa l’essenziale del rapporto con noi stessi, con gli altri, con Dio.
Il ragazzo era partito di casa, giovane e affamato di vita, libero e ricco, ma si ritrova povero servo a disputarsi con i porci l’amaro delle ghiande. Allora ritorna in sé, dice la parabola, chiamato da un sogno di pane (la casa di mio padre profuma di pane…) . Non torna per amore, torna per fame. Non cerca un padre, cerca un buon padrone. Non torna perché pentito, ma perché ha paura.
Ma a Dio non importa il motivo per cui ci mettiamo in viaggio. È sufficiente che compiamo un primo passo nella direzione buona.
L’uomo cammina, Dio corre. L’uomo si avvia, Dio è già arrivato.
Lo vide da lontano, commosso gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciava. Al solo muovere un passo Lui mi ha già visto e si commuove. Io
cammino e Lui corre. Io inizio e Lui mi attende alla fine. Io dico: non sono più tuo figlio, Lui mi tappa la bocca, perché vuole salvarmi proprio dal mio cuore di servo e restituirmi un cuore di figlio. Il Padre è stanco di avere servi per casa invece che figli. Almeno il perduto che torna gli sia figlio.
Dobbiamo smetterla di amare Dio da sottomessi e tornare ad amarlo da innamorati, allora possiamo entrare nella festa del padre: perché non è la paura che libera dal male, ma un di più d’amore; non è il castigo, ma l’abbraccio.
Il Padre che tutto abbraccia è ridotto ad essere nient’altro che questo: braccia eternamente aperte, ad attenderci su ogni strada d’esilio, su ogni
muretto di pozzo in Samaria, ai piedi di ogni albero di sicomoro: la casa del Padre confina con ogni nostra casa.
È “giusto” il Padre in questa parabola? No, non è giusto, ma la giustizia non basta per essere uomini e tanto meno per essere Dio.
La sua giustizia è riconquistare figli, non retribuire le loro azioni. L’amore non è giusto, è una divina follia.
La parabola racconta un Dio scandalosamente buono, che preferisce la felicità dei suoi figli alla loro fedeltà, che non è giusto ma di più, è esclusivamente buono.
Allora Dio è così? Così eccessivo, così tanto, così esagerato? Sì, il Dio in cui crediamo è così. Immensa rivelazione per la quale Gesù darà la sua vita.
(Letture: Esodo 32,7-11.13-14; Salmo 50; 1 Timoteo 1,12-17; Luca 15, 1-32).

AVVISI

Lunedì 12 settembre
Riaprono le scuole di ogni ordine e grado.
A tutti gli scolari e studenti, e agli insegnanti, auguriamo un anno di sereno apprendimento e di un proficuo percorso scolastico

Mercoledi 14 settembre
Alle ore 17.15 in Santo Stefano, un’ora di adorazione eucaristica per invocare il dono della pace in Ucraina, come indicato dalla Conferenza episcopale italiana.

Lunedì 26 settembre 17 ^ GIORNATA DEL CREATO
Alle ore 20.30 in Collegio Pio X di Treviso, presentazione del messaggio dei Vescovi per “Tempo del Creato” con la partecipazione del Vescovo Tomasi e il giornalista Dino Boffo.
Riprendiamo a questo proposito le parole di Don Paolo Magoga che ha detto “Abbiamo capito quanto sia importante e sempre più urgente prenderci cura gli uni degli altri. Prenderci cura del Creato è far tornare questa terra una casa comune”.

 SETTIMANA LITURGICA

 

DOMENICA 11 SETTEMBRE verde

XXIV DOMENICA TEMPO ORDINARIO

Liturgia delle ore quarta settimana

Es 32,7-11.13-14; Sal 50; 1Tm 1,12-17; Lc 15,1-32
Ricordati di me, Signore, nel tuo amore

LUNEDI’ 12 SETTEMBRE verde

Liturgia delle ore quarta settimana

Ss. Nome di Maria – memoria facoltativa
1Cor 11,17-26.33; Sal 39; Lc 7,1-10

Annunciate la morte del Signore, finchè egli venga

MARTEDI’ 13 SETTEMBRE bianco

Liturgia delle ore quarta settimana

S. Giovanni Crisostomo – memoria
1Cor 12,12-14.27-31a; Sal 99; Lc 7,11-17
Noi siamo suo popolo, gregge che egli guida

MERCOLEDI’ 14 SETTEMBRE rosso

ESALTAZIONE DELLA SANTA CROCE
Festa – Liturgia delle ore propria

Nm 21,4b-9 opp. Fil 2,6-11; Sal 77; Gv 3,13-17

Non dimenticate le opere del Signore!

GIOVEDI’ 15 SETTEMBRE bianco

Liturgia delle ore propria

B. V, Maria Addolarata – memoria
Eb 5,7-9; Sal 30; Gv 19,25-27
opp. Lc 2,33-35
Salvami, Signore, per la tua misericordia

VENERDI’ 16 SETTEMBRE rosso

Liturgia delle ore quarta settimana

Ss. Cornelio e Cipriano – memoria
1Cor 15,12-20; Sal 16; Lc 8,1-3

Ci sazieremo, Signore, contemplando il tuo volto

SABATO 17 SETTEMBRE verde

Liturgia delle ore quarta settimana

S. Roberto Bellarmino – memoria facoltativa
S. Ildegarda di Bingen – memoria facoltativa
1Cor 15,35-37.42-49; Sal 55; Lc 8,4-15

Camminerò davanti a Dio nella luce dei viventi

DOMENICA 18 SETTEMBRE verde

Ë XXV DOMENICA TEMPO ORDINARIO

Liturgia delle ore prima settimana

Am 8,4-7; Sal 112; 1Tm 2,1-8; Lc 16,1-13
Benedetto il Signor3 che rialza il povero

ANGOLO DELLA CARITÀ

E’ sempre attivo l’emporio solidale per la distribuzione di generi alimentari .
Servono alimenti a lunga conservazione: tonno,olio, pelati, detersivi ecc..
Nella nostra Chiesa è sempre disponibile LA CESTA DELLA CARITÀ per la raccolta di cibo presso l’altare del Cristo Risorto.
Per chi non può provvedere in modo diretto, può mettere le offerte nella cassetta accanto alla CESTA e/o fare versamenti sul conto intestato a: SAN VINCENZO DE PAOLI, via Canoniche 13 TREVISO indicando EMPORIO SOLIDALE   IBAN IT 51 Z 03069 12080 100000003041 – Intesa San Paolo TREVISO

GRAZIE