FOGLIETTO PARROCCHIALE SETTIMANA DAL 13 AL 20 MARZO 2022

Pubblicato giorno 12 marzo 2022 - Foglio Parrocchiale

 

Dal Vangelo secondo Luca

(Lc 9,28-36)

In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare. Mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. Ed ecco, due uomini conversavano con lui: erano Mosè ed Elìa, apparsi nella gloria, e parlavano del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemme.
Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; ma, quando si svegliarono, videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui.
Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elìa». Egli non sapeva quello che diceva.
Mentre parlava così, venne una nube e li coprì con la sua ombra. All’entrare nella nube, ebbero paura. E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo!».
Appena la voce cessò, restò Gesù solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto.

 

Il vivere la bellezza è liberare la luce in noi

Molte chiese orientali custodiscono sulle pareti un percorso di fede per immagini, alla fine del quale campeggia, o dipinta sulla cupola centrale nel punto più alto, o raffigurata come mosaico dorato a riempire di luce l’abside dietro l’altare, vertice e traguardo dell’itinerario, l’immagine della Trasfigurazione di Gesù sul Tabor, con i tre discepoli a terra, vittime di stupore e di bellezza. Un episodio dove in Gesù, volto alto e puro dell’uomo, è riassunto il cammino del credente: la nostra meta è custodita in una parola che in Occidente non osiamo neppure più pronunciare, e che i mistici e i Padri d’Oriente non temono di chiamare “theosis”, letteralmente “essere come Dio”, la divinizzazione.
Qualche poeta osa: Dante inventa un verbo bellissimo “l’indiarsi” dell’uomo, in parallelo all’incarnarsi di Dio; oppure: “io non sono/ancora e mai/ il Cristo/ ma io sono questa/infinita possibilità”. (D.M.Turoldo).
Ci è data la possibilità di essere Cristo. Infatti la creazione intera attende la rivelazione dei figli di Dio, attende che la creatura impari a scollinare oltre il proprio io, fino a che Cristo sia tutto in tutti. Salì con loro sopra un monte a pregare. La montagna è il luogo dove arriva il primo raggio di sole e vi indugia l’ultimo. Gesù vi sale per pregare come un mendicante di luce, mendicante di vita. Così noi: il nostro nascere è un “venire alla luce”; il partorire delle donne è un “dare alla luce”, vivere è un albeggiare continuo.
Nella luce, che è il primo, il più antico simbolo di Dio.
Vivere è la fatica, aspra e gioiosa, di liberare tutta la luce sepolta in noi.
Rabbì, che bello essere qui! Facciamo tre capanne. L’entusiasmo di Pietro, la sua esclamazione stupita: che bello! ci mostrano chiaramente che la fede per essere visibile e vigorosa, per essere pane e visione nuova delle cose, deve discendere da uno stupore, da un innamoramento, da un ‘che bello!’ gridato a pieno cuore. È bello per noi stare qui. Esperienza di bellezza e di casa, sentirsi a casa nella luce, che non fa violenza mai, si posa sulle cose e le accarezza, e ne fa emergere il lato più bello. “Tu sei bellezza”, pregava san Francesco, “sei un Dio da godere, da gustare, da stupirsene, da esserne vivi”.
È bello stare qui, stare con Te, ed è bello anche stare in questo mondo, in questa umanità malata eppure splendida, barbara e magnifica, nella quale però hai seminato i germi della tua grande bellezza.
Questa immagine del Tabor di luce deve restare viva nei tre discepoli, e in tutti noi; viva e pronta per i giorni in cui il volto di Gesù invece di luce gronderà sangue, come allora fu nel Giardino degli Ulivi, come oggi accade nelle infinite croci dove Cristo è ancora crocifisso nei suoi fratelli. Madre della grande speranza.
(Letture: Genesi 15,5-12.17-18; Salmo 26; Filippesi 3,17-4,1; Luca 9,28b-36)

Commento di P. E. Ronchi

 

SETTIMANA LITURGICA

DOMENICA 13 MARZO viola

II DOMENICA DI QUARESIMA

Liturgia delle ore seconda settimana

Gen 15,5-12.17-18; Sal 26; Fil 3,17 – 4,1; Lc 9,28b-36 Il Signore è mia luce e mia salvezza

LUNEDI’ 14 MARZO viola

Liturgia delle ore seconda settimana

Dn 9,4b-10; Sal 78; Lc 6,36-38
Signore, non trattarci secondo i nostri peccati

MARTEDI’ 15 MARZO viola

Liturgia delle ore seconda settimana

Is 1,10.16-20; Sal 49; Mt 23,1-12

A chi cammina per la retta via mostrerò la salvezza di Dio

MERCOLEDI’ 16 MARZO viola

Liturgia delle ore seconda settimana


Ger 18,18-20; Sal 30; Mt 20,17-28

Salvami, Signore, per la tua misericordia

GIOVEDI’ 17 MARZO viola

Liturgia delle ore seconda settimana


Ger 17,5-10; Sal 1; Lc 16,19-31

Beato l’uomo che confida nel Signore

VENERDI’ 18 MARZO viola

Liturgia delle ore seconda settimana

 

Gen 37,3-4.12-13a.17b-28; Sal 104; Mt 21,33-43.45-46
Ricordiamo, Signore, le tue meraviglie

SABATO 19 MARZO bianco

S. GIUSEPPE – Solennità

Liturgia delle ore propria

2Sam 7,4-5a.12-14a.16; Sal 88; Rm 4,13.16-18.22; Mt 1,16.18-21.24a opp. Lc 2,41-51a

In eterno durerà la sua discendenza

DOMENICA 20 MARZO viola

III DOMENICA DI QUARESIMA

Liturgia delle ore terza settimana

Es 3,1-8a.13-15; Sal 102; 1Cor 10,1-6.10-12; Lc 13,1-9
Il Signore ha pietà del suo popolo

AVVISI

DOMENICA 13 MARZO ORE 18.30

a San Nicolò S. Messa per la pace.

Siamo tutti invitati, su consiglio delle Comunità cattoliche di migranti, alla S. Messa presieduta dal Vescovo Michele per continuare a pregare per la pace .

PREGHIERA PER LA PACE

Signore Dio di pace, che hai creato gli uomini, oggetto della tua benevolenza, per essere i famigliari della tua gloria, noi ti benediciamo e ti rendiamo grazie: perché ci hai inviato Gesù, tuo Figlio amatissimo,

hai fatto di Lui nel mistero della sua Pasqua l’artefice di ogni salvezza,

la sorgente di ogni pace, il legame di ogni fraternità.

Noi ti rendiamo grazie per i desideri, gli sforzi, le realizzazioni che il tuo Spirito di pace ha suscitato nel nostro tempo,

per sostituire l’odio con l’amore, la diffidenza con la comprensione,

l’indifferenza con la solidarietà.

Apri ancor più i nostri spiriti ed i nostri cuori alla esigenza concreta dell’amore di tutti i nostri fratelli;

affinché possiamo essere sempre più dei costruttori di pace.

Ricordati, Padre di misericordia, di tutti quelli che sono in pena,

soffrono e muoiono, nel generare un mondo più fraterno.

Che per gli uomini di ogni razza e di ogni lingua venga il tuo regno di Giustizia, di Pace e di Amore.

E che la terra sia ripiena della tua Gloria!

Amen.

Papa Paolo VI

ANGOLO DELLA CARITÀ

Nella “Vita del popolo” di questa settimana ci sono molte indicazioni sulla situazione di guerra in Ucraina, e suggerimenti per raccolta di generi alimentari e di prima necessità (no vestiario).

Anche presso il nostro oratorio di San Nicolò.