Il fenomeno astronomico si è ripetuto come ogni anno il 22 dicemmbre, alle ore 12.08 , i raggi del sole hanno illuminato i sei santi che sovrastano le arcate della navata Nord di San Nicolò.
Niente di miracoloso, ma pura astronomia, sfruttata nel Medioevo per un messaggio spirituale di rinascita: dal buio, i santi emergevano alla luce, la nuova vita al congedo dell’anno uscente.
I committenti del tempo, vollero che i mastri costruissero il tempio con disposizione precisa di finestre, medaglioni e affreschi.
Così la chiesa è stata costruita con un’angolazione di 91 gradi e 4 primi rispetto alla linea del sole, e nel giorno del solstizio i raggi vanno a colpire perfettamente i sei medaglioni disposti sul lato Nord della chiesa.
I santi e le sante effigiate sono opera di un artista veneto attivo fra il 1220 e il 1330, ma c’è chi ipotizza possano essere anche , almeno in perte, opera di Tomaso da Modena.
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